Leggete qui: firmar non nuoce. Si tratta di quello che Ginsborg ha chiamato «la democrazia che non c’è» e che cosa siano le doparie è presto detto: «Lo strumento per rispondere validamente alla crisi della politica e alle denunce dell’antipolitica sono le doparie, ossia, le “primarie” svolte dopo le elezioni e vertenti su questioni e decisioni di governo. Il termine “doparie” ha un significato duplice: si collega al termine primarie: mentre le primarie si fanno prima delle elezioni, le doparie si fanno dopo elezioni, quando è maggiore lo scollamento tra politica e problemi dei cittadini; fa venire in mente il fenomeno del doping, però in questo caso si tratta di doping positivo: come il movimento del corpo fa bene al cervello, così i movimenti della società civile e la partecipazione democratica possono aiutare i partiti a governare». A parte il nome (che non mi convince del tutto, ma è efficace per veicolare il messaggio), devo dire che la prospettiva doparia è di sicuro interesse. Del resto, il Pd ne aveva parlato, anche senza usare il termine, assicurando – come fece Bettini, in visita a Milano, all’inizio del settembre 2008 – che il partito avrebbe coinvolto gli iscritti nelle decisioni, attraverso un processo di consultazione referendario sugli argomenti (oggi lo chiameremmo passaggio dopario). Finora abbiamo sempre votato ‘persone’, da domani potremmo iniziare a votare ‘cose’, estendendo la decisione non solo ai rappresentanti del popolo e alle gerarchie politiche (soprattutto in tempi di porcellum), ma anche ai cittadini e agli elettori. Che ne dite?
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