Ora, va bene tutto, scrivete tutto quello che volete, ma se uno non è d’accordo con il governo Renzi non assomiglia affatto a Bertinotti e Turigliatto.

Bertinotti fece cadere il governo Prodi che era stato votato dagli elettori e per me rimane il miglior governo della storia repubblicana. Poi si fece un governo simile a quello che stiamo costituendo ora, senza la sinistra e con la destra di Cossiga nel posto dove ora sta Alfano. Per dire. Anche allora sarebbe stato meglio tornare al voto in fretta.

Turigliatto si oppose al secondo governo Prodi in una posizione in cui era decisivo per la sua caduta. Era perciò a suo modo essenziale la sua presenza: mentre chi non è d’accordo con il costituendo governo non è decisivo, altrimenti non si sarebbe fatto il governo nuovo, avremmo tenuto quello vecchio giusto il tempo di andare a votare, e saremmo andati a votare.

Spero che le differenze siano chiare. E se è vero che nessuna scissione a sinistra ha mai portato bene, nemmeno il governo delle larghe intese sembra un modello che funziona benissimo. E più che una scissione a sinistra, l’abbiamo già fatta a destra, se è vero che questa maggioranza è garantita direttamente da Berlusconi. Ed è una maggioranza politica, per definizione stessa di chi l’ha promossa.

Si dice che Bertinotti e Turigliatto hanno consegnato il paese a Berlusconi. Questa volta ci ha pensato la maggioranza del Pd.

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