La recensione di Alessandra Camellini: “Il delpierismo è una condizione esistenziale. Non c’è dubbio. Ed è anche una condizione permanente, nella quale sei sempre costretto a dimostrare qualcosa, devi sempre fare qualcosa di sensazionale, e spesso ti capita il contrario”. E di contrari ne son capitati parecchi al fuoriclasse juventino con cui Giuseppe Civati, al suo esordio narrativo, si diverte a costruire un discorso a distanza, affidandogli il ruolo di alter ego del protagonista del suo romanzo: Alex, un giornalista sportivo di terra ligure alle prese con la sua lucida ossessione nei confronti del bomber bianconero. E’ da un’atmosfera sospesa nello stupore infantile che prende avvio il racconto: una spiaggia del Levante, sabbia, palloni e muretti; un bambino che guarda i grandi e i grandi che disegnano un mondo fatto di storie che parlan di donne e di traverse, di numeri e di traiettorie, di acciacchi e di grandi imprese. Sono gli Accademici, i veri protagonisti di un racconto leggero e divertente narrato da un Alex ormai trentenne che, nonostante la professione, conserva la stessa visione magica del gioco che gli trasmisero i maestri: i gemelli Omero e Clavicola, profeta di risultati il primo, esperto di infortunistica sportiva il secondo; lo Statistico, archivio vivente di tutta la storia del calcio; Colore, fine conoscitore dell’araldica sportiva e dei segreti delle maglie d’ogni tempo e poi l’Osvaldo, che arriva dal mare e porta con sé mille favole da raccontare. E dalla magia all’ossessione, sembra un po’ questo il Leitmotiv del romanzo, il passo è breve, soprattutto se l’incanto finisce per concentrarsi e riversarsi tutto su un solo oggetto; o meglio, su un solo giocatore: Del Piero, appunto, che Alex sente vivere dentro la sua pelle in un curioso gioco di immedesimazione lucida eppur ineluttabile. Lui sbaglia un gol, e il nostro Alex fallisce un appuntamento romantico; e pure al contrario, quando il nostro è felice, anche l’attaccante bianconero si conferma in gran forma. Come spezzare l’incantesimo? E’ la domanda che il protagonista si ripete, in una narrazione in forma di diario che ci addentra nell’intimità dei pensieri del vero Alex, quello che la storia non la farà, ma dovrà invece raccontarla nei suoi articoli sportivi. La soluzione c’è, e sta nel titolo: bisogna svelare il segreto di Alex. Solo così l’arcano sarà rotto e la magia, forse, restituita ai legittimi proprietari: quei vecchi accademici che, minacciati dalla cementificazione del loro piccolo paradiso, si trasferiranno in Argentina per continuare a sognare il loro mondo di poesia.
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