Una legge fatta apposta per Monza
Come sempre precisa e puntuale la puntata di Report, questa sera dedicata, tra l’altro, anche a Monza. Si parlava di esondazioni e di frane e degli strani criteri adottati dal mondo politico italiano e in particolare da questo Governo per stabilire emergenze e priorità. A Monza nel 2001 era stata definita sull’area della Cascinazza un’area di esondazione molto ampia, che si estendeva per quasi tutta l’area di proprietà di Paolo Berlusconi. Nel 2002 l’alluvione di novembre aveva in qualche modo confermato questa indicazione, contenuta nel PAI (Piano di assetto idrogeologico). L’autorità di bacino aveva però rivisto la delimitazione e il presidente del Consiglio, fratello del proprietario dell’area, aveva sancito tutto per decreto. Per cui l’area era tornata edificabile. In più, racconta Report, nel 2005 è intervenuta una legge regionale, la n. 12, che prevedeva un comma (precisamente il comma 2 dell’articolo 25) che riguardava – in tutta la Lombardia – soltanto Monza e Campione d’Italia e che impediva nei fatti la possibilità, per la nostra città, di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico o di varianti studiate proprio per evitare problemi come quelli che riguardavano (e riguardano) la Cascinazza. Abbiamo denunciato in campagna elettorale che si trattava di un comma pensato esplicitamente per Monza. Ora scopriamo che l’assessore Boni (Lega), successore di Moneta (Forza Italia) come assessore all’Urbanistica della Regione, è d’accordo con noi e fa capire che l’articolo della legge era pensato appositamente per Monza. Milena Gabanelli lo dice con maggiore chiarezza, commentando l’espressione del politico leghista. A noi questo sembra un altro caso Cè: la segnalazione di un fatto gravissimo nei confronti di una città e la denuncia di una decisione politica ad opera di un collega dello stesso Boni, dal momento che Moneta assessore è ancora (ai Trasporti). Se è vero quello che pensiamo noi e che fa capire Boni, com’è possibile che questa Giunta regionale vada avanti? E’ pensabile che in Italia una Regione penalizzi un Comune sulla base di una valutazione politica (per usare un eufemismo)? Tutte domande a cui nessuno risponderà, com’è successo con il caso Cè. La Lega vede cose terribili, lo dice, ma non ne trae le conseguenze. Un bel modo di fare, non c’è che dire. Noi continuiamo a credere di meritarci un ceto politico diverso e migliore.
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