Oil for food: doppiamente orgoglioso

Innanzitutto, un nome. Mazzarino. A parte la doppia zeta, un nome perfetto per un consigliere particolare. Un po’ come se un panettiere si chiamasse Michetta o un idraulico Tubo. E’ Marco Mazzarino De Petro il consulente di Formigoni (e suo amico personale fin da ragazzo, nonché comproprietario di una barca a vela con il presidente lombardo) al centro di un’inchiesta internazionale che ormai ha portato anche l’ispettore Derrick a interessarsi degli strani flussi di denaro che hanno riguardato la Lombardia nell’ambito della campagna Oil for food. Ieri la commissione Onu ha presentato le conclusioni del suo lavoro, che getta un’ombra inquietante sulla vicenda e sul ruolo della nostra Regione, come anticipato dal bolscevico Sole 24 ore. Formigoni – ovviamente – rigetta le accuse, dichiarandosi «doppiamente orgoglioso» dei suoi rapporti con l’Iraq e del mandato umanitario perfettamente rispettato (?!). Al di là delle responsabilità, mi ha colpito che la commissione abbia lamentato di non aver ricevuto «alcuna collaborazione» da parte di Formigoni e dell’azienda al centro dell’inchiesta, la Cogep. Reticente il presidente e gli imprenditori da lui segnalati. Dopo il silenzio sulla sanità, quello su Oil for food. Doppiamente orgoglioso di non doversi sottoporre al confronto e di poterne fare a meno perché non ha da rendere conto a nessuno. E non veniteci a dire che siamo giustizialisti, perché non lo siamo. Ma non siamo nemmeno deficienti. E certe responsabilità politiche sono sotto gli occhi di tutti. Soprattutto quando c’è di mezzo una guerra e non ci sono Cirielli e Cirami che tengano.

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