Era già successo con la riforma della Scuola del ministro Moratti: per la prima volta dopo tanti anni, insegnanti e genitori protestavano insieme e insieme si opponevano alle iniziative del governo nazionale. Succede oggi tra pendolari e ferrovieri. I primi, nauseati da ritardi, aumenti, scorpioni e quant’altro, hanno deciso di scioperare e per un giorno di non pagare il biglietto. I secondi, non hanno voluto infierire, condividendo evidentemente le preoccupazioni per un servizio in continuo peggioramento. A ciò si è aggiunta, purtroppo, la tragedia della provincia di Frosinone, che ripropone il tema della sicurezza delle nostre ferrovie. Quo usque tandem, viene da chiedere, dovremo aspettare gli interventi tanto attesi? E, per quanto riguarda la Lombardia, quando arriveranno le soluzioni da tempo richieste, cominciando a riqualificare linee tristemente lontane dagli standard europei?
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