La lettera pubblicata dal Giornale di Monza questa mattina:
Caro Direttore,
vorrei rispondere con molta serenità alle considerazioni espresse nell’intervista concessa al vostro Giornale da Carlo Arcari, perché mi consentono non una difesa dell’attuale amministrazione – che è solita difendersi con il proprio operato – bensì l’occasione di un chiarimento politico a cui tengo particolarmente. La sfiducia di Arcari si basa sulla figura del Sindaco, sulle scelte dell’amministrazione, sul rapporto dei partiti con la società civile, sul consenso perduto della coalizione che governa la città. Potrei rispondere che i risultati elettorali delle ultime due consultazioni di carattere amministrativo smentiscono platealmente questa ipotetica tendenza. Ma voglio entrare nel merito delle singole questioni, per cercare di dare anche la versione dei Democratici di Sinistra. L’amministrazione comunale sta rispettando con approccio quasi filologico il programma elettorale presentato nel 2002. Ha assunto alcune scelte difficili, apparentemente impopolari, che nessuno, prima, era riuscito ad assumersi e ad affrontare. L’amministrazione Faglia è stata addirittura accusata di avere fatto troppe cose: una vera novità per la Monza immobile degli anni Novanta. Si è esposta sulla questione dell’ambientalismo: ha tagliato venti piante, è vero. Ma consegnerà alla città una piazza pedonale, che consentirà di estendere l’area da cui le auto sono escluse in modo molto significativo. Ha investito molto sulla ciclabilità, in un sistema integrato che avrà il suo fulcro nella nuova stazione, verso porta Castello, che favorirà a sua volta l’accesso ai servizi ferroviari. Ha predisposto un piano del traffico finalmente degno di una città come la nostra. In occasione dell’elaborazione del nuovo piano di governo del territorio, ha studiato strumenti per promuovere soluzioni innovative in campo edilizio, che ci parlano di risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili. Sul Parco le convenzioni sono allo studio e segneranno, si vedrà, diversi elementi di discontinuità con il passato. Da ultimo, si è parlato del rapporto con la società civile. Una premessa: la società civile non si riduce a Insieme per Monza, soprattutto dopo le sue divisioni. E di rapporti con la società civile, se se ne è perso qualcuno, se ne sono costruiti, e molti, di nuovi. Tutta la campagna elettorale del 2007 sarà pensata in questi termini, alla ricerca di una condivisione del programma politico e amministrativo, come è stato fatto ad esempio a Firenze da Domenici. Quanto a Faglia, è un Sindaco che ha tutta la nostra fiducia e sarà candidato, da noi, e dalle altre forze politiche della maggioranza, a farlo ancora, nella prossima legislatura, perché crediamo sia giusto che porti a termine il proprio lavoro, con il contributo di tutti. Infine, la responsabilità dei partiti. Di errori ne abbiamo fatti certamente molti e sono il primo a riconoscerlo. Ma vorrei ricordare almeno tre cose di grande importanza: l’unità delle forze politiche del centrosinistra, la loro compattezza in aula, il rispetto delle promesse elettorali. E di quello che la Destra chiama libro dei sogni. Alcuni realizzati, altri da realizzare. Ma tutti nostri. Sogni e realizzazioni a cui siamo affezionati, oggi come nel 2002.

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