Ieri è stata una giornata di studio a Londra per una delegazione congiunta della Regione e del Comune di Milano. Obiettivo: prendere ripetizioni di politiche per la mobilità. Al centro degli incontri con tecnici e amministratori, il congestion charging: ovvero la delimitazione di un’area di 22 kmq nel cuore della città (la City) per accedere alla quale si pagano 8 sterline al giorno. Sterline che alla fine dell’anno diventano 100 milioni e servono per potenziare il servizio di trasporto pubblico locale. Un esperimento con più luci che ombre che da Londra è passato ad altre città: interessante, pensando a Milano, il caso di Stoccolma, dove la stessa soluzione è stata declinata in modo più elastico e con una tecnologia ancora più efficiente (e meno onerosa) che fa segno al nostro Telepass. D’ora in avanti lavoreremo per capire se e come adottare soluzioni analoghe a Milano e in Lombardia. Una cosa però è certa fin d’ora: disincentivare l’uso dell’auto e trovare nuovi finanziamenti per i trasporti pubblici sono due elementi di importanza strategica. Nel nostro Progetto di Legge abbiamo indicato il road pricing come strumento da armonizzare con gli altri già esistenti, soprattutto per governare i ‘picchi’ e per ripensare la mobilità di accesso alla città. Saremmo felici se a Milano e in Lombardia si iniziasse a discuterne. Ciò che colpisce infatti è che – sarà stato per la scenografia del Tamigi dalla sala del Consiglio della City Hall disegnata da Foster, sarà stato per una luce diafana che faceva sembrare tutto più ‘illuminante’ – ma ieri abbiamo sentito tutto il peso del nostro provincialismo e della nostra arretratezza. Muoviamoci, dunque, e possibilmente senz’auto.

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