L’ala dura della Lega detta le proprie condizioni, attraverso il solito Calderoli. Chiederanno alla coalizione di impegnarsi su quattro punti: "difesa delle radici cristiane dell’Europa e contrasto a ogni forma di fondamentalismo; impegno esplicito a sostenere il sì al referendum sulla devoluzione; federalismo fiscale; reddito familiare". Dei quattro, è il primo punto a fare un po’ impressione. Perché l’espressione – venata da qualche auto-contradditorietà rispetto alla questione dei fondamenti – contrasta con il buon senso, in un momento come questo, in cui dovrebbe prevalere la ragionevolezza e la responsabilità. Ho l’impressione che la destra stia mettendo in campo il più classico dei giochi delle parti. L’uno attacca l’Islam, l’altro lo stoppa, ma soltanto per allungare il guinzaglio e per tenerlo ancora con sé, al recupero dei voti dell’estrema (voti fondamentalisti oltre che fondamentali per Berlusconi). Fino alla vittoria, che non ci sarà, però, perché di simili cialtonerie l’Italia è propro stanca.
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