In attesa, si fa per dire, della t-shirt anti-islamica di Oriana Fallaci, abbiamo assistito alla presentazione del manifesto Per l’Occidente (hip hip urrà) che ha visto protagonista Marcello Pera. Il manifesto è presentato dal meglio della destra neoconservatrice ed è corredato da sito e da manifesto scaricabile, con l’aggiunta della spilletta da agit-prop (occidentalista). Non ce la saremmo aspettata, la spilletta, dai contestatori della bandiera della pace. Ma tant’è. Che l’Occidente si definisca ‘contro’ è già un errore di impostazione grossolano. Che addirittura diventi uno schieramento (da cui è possibile distinguersi o si finisce con l’essere definiti anti-occidentali?) interno alle forze politiche del centrodestra mi sembra una posizione ancora più discutibile. L’Occidente non era quello spazio politico aperto, in cui la tolleranza e la comprensione del diverso si era affinata nel corso dei secoli, eterna ricerca di una verità da ricercare, appunto, e non da imporre a chicchessia? Ci eravamo sbagliati. A ricordarcelo, dopo la t-shirt di Calderoli, manifesto e spilletta. Questione di costume politico.
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