Ieri, sciopero dei mezzi (a proposito: le organizzazioni sindacali potrebbero essere più precise nell’indicare le ragioni degli scioperi? Sarebbe bello e giusto conoscere i motivi delle proteste e farsene carico con maggiore consapevolezza). Dalla Regione vado in università a far lezione. Vittor Pisani, Repubblica, Turati, Manzoni, Hoepli, Fontana, Festa del Perdono. Uno dei percorsi più belli della città. Pioveva leggermente. La sensazione? Disagio. Perché è brutto passeggiare a Milano. Il passeggio – senza evocare il flâneur di Benjamin – è da sempre rilassante. A Barcellona, per esempio, lo è, in un’area sconfinata della città, quella gotica e quella dell’Eixample. Lo è a Parigi. Lo è a Roma. A Milano, no. Dispiace doverlo dire. Barriere architettoniche di ogni tipo. Auto ovunque (paradosso: più le strade sono strette, più le auto sono grandi). Rumore persistente. Cattivo odore. E meno male che non avevo la bici. Tra un Suv e l’altro, con la pioggia e il cielo grigio, sarebbe stata una piccola classica del Nord. Cambiamola, questa città, per favore.

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