Prosegue, nell’aula del Consiglio regionale della Lombardia, la discussione sul progetto di legge 145 che modifica parzialmente la legge 12/2005. Come abbiamo più volte ricordato – per i dettagli cascinazza.info – si tratta di una legge che contiene un passaggio normativo dedicato alla città di Monza, perché nel testo si propone di abbassare le salvaguardie da tre a cinque anni. Monza ha un piano adottato nel 2002 e il conto è presto fatto: se le salvaguardie durassero – come succede da sempre – cinque anni, si arriverebbe al 2007. Con l’approvazione della legge regionale in discussione in queste ore, le salvaguardie non ci sarebbero più e calerebbero più di un milione di metri cubi sulla città. La questione è delicata, delicatissima e ci si aspetterebbe quanto meno un confronto. Ma l’assessore Boni (Lega), con battute e atteggiamenti da bar dello sport, si rifiuta addirittura di aprire il dibattito: nessun emendamento della minoranza va approvato, anzi va deriso chi propone correzioni e integrazioni. Con la citazione di un detto mantovano: o ti va bene così, o ti corichi di lato. Il bullismo entra così prepotentemente nella politica lombarda. Non è da meno Zanello, capogruppo della Lega, che si abbandona a un “non me ne frega niente del Comune di Monza” che rimarrà a lungo nel ricordo di chi fa politica in città. La Lega non è più quella degli anni Novanta, che difendeva il territorio dalla speculazione. No, no. Al Bar Boni, tra un campari e una tartina, tengono banco i metri cubi.
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