L’approvazione delle modifiche alla Legge 26 in materia di servizi di pubblica utilità – che ho seguito personalmente, in collaborazione con il mitico consigliere Squassina – costituisce un momento importante del lavoro del Consiglio regionale. La legge, approvata ieri, distingue tra proprietà delle reti e gestione del servizio, consentendo di conservare la titolarità pubblica delle prime e di individuare la soluzione migliore per la seconda. Per iniziativa dell’opposizione, nel corso del dibattito, è stata inserita la clausola sociale che tutela i lavoratori delle aziende del settore, l’impegno di sostenere interventi nei Paesi in via di sviluppo, la possibilità che gli ATO di Milano trovino finalmente un profilo comune, come da anni richiesto dal centrosinistra e ora dalla Provincia di Milano. I DS si sono astenuti perché è stata dichiarata l’obbligatorietà della messa in gara della gestione del servizio, senza considerare quanto previsto dal Testo unico e quanto in materia sta per essere predisposto dal Governo nazionale. Hanno anche segnalato come in alcuni casi, nel prendere atto della realtà lombarda, la legge abbia voluto aderire eccessivamente alla situazione attuale senza la capacità di programmare scelte più coraggiose. Il dialogo in commissione e la possibilità di approfondire ancora il tema in futuro, ma soprattutto l’importanza del provvedimento, sono gli elementi che ci hanno portato a non ostacolare l’approvazione della Progetto di legge 120, anche alla luce di un grande sforzo da parte nostra e dei colleghi dell’Unione nel migliorare il testo iniziale proposto dalla Giunta regionale.

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