Gli àuguri regionali
Appena decaduto il decreto del governo Prodi, la Regione è tornata alla carica. La ormai mitica caccia alla peppola – unico argomento veramente intrigante della terza legislatura di Formigoni – ritrova il suo spazio nel dibattito politico regionale. Mentre sui voli da e per Malpensa ancora non si sa cosa accadrà, si sa tutto dei voli del popolo migratore e del numero dei volatili che attraversano i cieli della regione. Alla luce di calcoli sofisticatissimi, oggi la Fata Carabina, al secolo Viviana Beccalossi, assessore competente, ha dichiarato che 50 storni, 21 fringuelli e 7 peppole costituiranno il prelievo (eufemismo per dire che si spara) di ciascun cacciatore – gli storni per tutti gli iscritti agli ATC, fringuelli e peppole solo da appostamento fisso. Il tutto stabilito con delibera e non attraverso la votazione di una legge perché, fa capire la Fata, si è già perso troppo tempo e tra qualche giorno le peppole e i fringuelli penseranno bene di andarsene dalla nostra regione per mettersi in salvo. Beccalossi (il suo senso di colpa deriva probabilmente dall’avere nel cognome un rimando del tutto involontario al “fiero pasto” di uccelletti) sostiene che altre regioni, governate dal centrosinistra, fanno lo stesso: non è un buon motivo per votare, confidando nel prolungarsi della bella stagione, una delibera così. Se una cosa è sbagliata in una regione, è sbagliata anche in un’altra. Quando vedete un romantico stormo di uccellini, interpretate, come gli antichi àuguri, il loro volo per predire il nostro futuro (ovviamente prima che li abbattano…). Scoprirete che, in fondo in fondo, prima o poi, ci toccherà cambiare giunta regionale.
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