Sta tornando come prima. A poco a poco sta svanendo l’incantesimo che aveva consentito a Letizia Moratti di presentarsi trasformata nella nuova veste di sindaco di Milano, dopo aver fatto in modo orrendo il ministro dell’Istruzione (aggiungiamo noi: pubblica, almeno teoricamente). E’ proprio lei! adesso la riconosciamo. Dopo il ticket promesso per gennaio e prontamente rinviato, la vendita di Metroweb smentita e subitaneamente effettuata, dopo la crisi con Sgarbi consumata e immediatamente rovesciata in lodi sperticate, ci mancava la versione cinefila del sindaco già ministro, che commenta con l’accetta l’ultimo film di Francesca Comencini, A casa nostra. Mentre Veltroni celebra la Festa del cinema, qui, a Milano, si commentano i film, colpevoli di rappresentare Milano come città edonista e violenta, nonché smodatamente ricca e ancor più avida. Inutile spiegare al già-ministro che ognuno ha il proprio punto di vista e che Milano ne contiene a migliaia. E che esistono tante Milano, compresa quella che vive di denaro e per il denaro. Purtroppo l’incantesimo è finito: Moratti è tornata quello che è, un’icona altoborghese dalle vedute non proprio sconfinate. Anziché il ticket d’ingresso, possiamo scommettere che introdurrà quanto prima le pattine per accedere alla città. E guai a chi parla male di Milano a casa sua.

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