Mi ero ripromesso di non fare polemica su viale Lombardia e non intendo cambiare idea. Ma le affermazioni di oggi di Alleanza Nazionale che solidarizza con Anas per dare contro al governo Prodi, sono quantomeno curiose. Il governo Prodi e il ministro Di Pietro in particolare si sono già impegnati per far ripartire il progetto di interramento del viale, individuando le risorse e mettendole a disposizione di un progetto riveduto e corretto, perché l’opera raggiunga le autostrade e risolva i problemi di tutta l’area interessata. Lo stesso ha fatto il Comune di Monza, con 12 milioni di euro (i 7 iniziali e i 5 impegnati ultimamente) messi a disposizione dell’intervento e del progetto di riqualificazione della superficie del viale, finalmente restituita alla città. Chi manca all’appello, se proprio vogliamo sottilizzare, è la Regione, che non ha ancora dichiarato se intende – come tutti si augurano – partecipare con un proprio finanziamento. Non lo diciamo noi, lo dicono i cittadini e i comitati che monitorano la situazione. Ora, ci vuole il concorso di tutti per realizzare un’opera fondamentale e prioritaria rispetto a tutti gli altri interventi che riguardano le infrastrutture della Lombardia. Non mi stancherò mai di ripetere che il viale è centrale nel sistema della mobilità lombarda, per quanto riguarda la direttrice nord-sud e soltanto per un chilometro e mezzo non raggiunge le autostrade. Venerdì scorso, con le partenze per il fine settimane verso i laghi e le montagne, per andare a Monza, partendo da Milano, ci si impiegavano due ore (forse qualcuno degli imbottigliati non è ancora arrivato a casa, mentre scrivo). Un problema di Monza e della Brianza, certamente, che riguarda però tutta la Lombardia.

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