Mi chiama un amico e mi dice: perché non vieni su a Ponte che andiamo al Tonale a sciare prima dell’ultimo dell’anno? Volentieri, dico io. Siccome è un periodo di coincidenze (alcune dolci, altre amare, ma tutte apparentemente molto significative) la telefonata mi arriva mentre sto sfogliando il bel libro di Al Gore Una scomoda verità. E nel libro di Al Gore (p. 59), in cui si parla con chiarezza e puntualità del problema dei problemi, il riscaldamento globale, una foto presenta l’arretramento del ghiacciaio dell’Adamello – dove ci si fa una sciata prima dell’ultimo – comparando le immagini del 1880 a quelle del 2003. Un arretramento impressionante, che da solo ci consente di comprendere che se andiamo avanti di questo passo (come, per altro, stiamo facendo con una spensieratezza alla Titanic) la sciata dell’ultimo assume un significato inquietante, da fine del mondo. Poi la neve si spara, certo, e tutto passa: un po’ come in Lombardia, dove si ‘sparano’ le dichiarazioni roboanti e, passata la retorica delle campagne ambientali, dei fantomatici piani anti-smog e delle conferenze stampa più irresponsabili di tutti i tempi, ogni anno, la situazione è un po’ peggio di quella dell’anno precedente. Per capirlo, date un’occhiata alle montagne: per valutare la qualità del dibattito politico, valgono di più di tanti sondaggi.

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