Alba sul lago. Sono a Cannero, lago Maggiore. Qui si capisce cosa intendeva dire Omero quando parlava dell’alba dalle dite rosate. Da casa di Luca, financo dal bagno e da una spettacolare doccia con vista, si vedono il lago e le montagne e il sole che sorge. Sulla Lombardia, dall’altra parte del lago. Alloggio in quella che fu la camera numero 7 (il mio numero fortunato: la maglia di Alex in nazionale, tanto per dire) di un antico albergo, e la mamma di Luca era la mia amata maestra delle elementari. Davvero. E da piccolo frequentavo questo lago, un po’ più a sud, vicino ad Arona: giocavo giorni interi in un piccolo paese dell’entroterra. Intorno le valli partigiane, con quello straordinario monumento nelle gole di Finero, in fondo alla valle Cannobina, che guarda verso le montagne, a ricordarci che da qualche parte veniamo, anche se facciamo di tutto per dimenticarcene. Speriamo che il 2007 sia conseguente a quest’alba e ai buoni propositi che l’accompagnano e che i re magi, che oggi sarebbero un po’ extracomunitari e un po’ pendolari, ci portino qualcosa di buono. E di nuovo. E di antico, insieme. Come questa vista da Cannero, con la Lombardia sullo sfondo e il cielo sopra Luino. Gli aerei di Malpensa disegnano scie vertiginose: molti partono e qualcuno torna a casa. Tutto sembra voler dire qualcosa. L’inizio di un anno spettacolare. Come sembra dal cielo, perlomeno guardando laggiù, verso Laveno.
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