Pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda Cascinazza, che chiude quasi quindici anni di contenzioso tra Paolo Berlusconi e il Comune di Monza. La ragione, come ci aspettavamo, è del Comune: nessun indennizzo, nessun risarcimento, nessuna restituzione di aree, nessun diritto negato, nessuna richiesta della proprietà accolta. Vittoria su tutta la linea, sulla questione urbanistica più famosa della città (della Lombardia?). Un momento storico: il sindaco Faglia giustamente festeggia. Paolo Berlusconi, che aveva parlato di un risarcimento di 500 miliardi di vecchie lire, perde la causa più importante. Eliminata anche la necessità, sostenuta a gran voce da Insieme per Monza, di permutare "le aree o comunque di dover riconoscere diritti edificatori ad un privato che sono in realtà privi di fondamento", come ha precisato Faglia questa mattina. Aveva ragione chi ha voluto andare fino in fondo, chiedendo chiarezza, senza lasciarsi intimidire, nel corso di questi anni, da chi parlava di rovina per la città, sostenendo la necessità di cedere a tutti i costi al proprietario dell’area. Monza ora è più serena. 

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