Ritorniamo sul tema della terza discarica di Inzago, vero e proprio capoluogo regionale del rifiuto, con un comunicato stampa firmato dalle forze dell’Unione.

Dopo due anni di battaglie, anche la Giunta della Regione Lombardia aveva riconosciuto la necessità di dire stop alla terza discarica di Inzago e si era impegnata a sospendere l’inizio delle attività in attesa dell’atto legislativo. Assunzione di responsabilità che tuttavia non ha potuto impedire l’inizio dei lavori suscitando la reazione dell’opposizione regionale che oggi, mercoledì 21 febbraio 2007, in Commissione ha chiesto perentoriamente al presidente Maullu che ottenga dall’assessore precisazioni rispetto alla modalità con cui sta operando per dar seguito alle garanzie fornite. “Noi seguiamo da tempo la vicenda della discarica di Inzago e l’assessore Buscemi si era preso l’impegno di trovare una soluzione, ovvero di sospendere l’autorizzazione in attesa che decidesse il Consiglio regionale. Ma se la popolazione vede partire i lavori, allora vuol dire che nei fatti la vicenda sta finendo molto male”, osserva il consigliere regionale dei Ds-Ulivo Giuseppe Civati. “Siamo dalla parte dei cittadini e degli amministratori del territorio – aggiunge Maria Grazia Fabrizio, consigliere regionale della Margherita-Ulivo – perciò giudichiamo paradossale che si debba lottare dall’interno delle istituzioni per ottenere quello che all’interno delle istituzioni era stato promesso”. “Inzago ha ragioni da vendere e noi abbiamo tutte le intenzioni di farle valere nella sede istituzionale con la revoca dell’autorizzazione. Se ciò non dovesse accadere, saremo a fianco dei cittadini a bloccare le ruspe”, ha detto Carlo Monguzzi, consigliere regionale dei Verdi.

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