Per la seconda volta in poche settimane, Silvio Berlusconi – a Monza noto come fratello maggiore del proprietario della Cascinazza – ha fatto da ‘padrino’ a Marco Mariani. Quest’ultimo lo ha seguito per le strade di Monza come se fosse una guardia del corpo che aveva sbagliato la giacca (almeno così ha commentato un maligno). Il padrino ha officiato e i curiosi si sono assiepati per vederlo dal vivo, chiedendosi come mai Berlusconi abbia così a cuore la città: forse dimenticano gli interessi che Silvio e il fratellino ancora coltivano (e pensando al pratone di San Donato mai termine è stato così azzeccato). I telegiornali nazionali hanno offerto la solita, spropositata copertura, e tutto era così tremendamente prevedibile che a Berlusconi non è venuta nemmeno una battuta contro gli omosessuali o i malati di mente come in altre più brillanti occasioni. Faglia, nel frattempo, parlava dei problemi della città, in riunione con un’associazione di cittadini, perché lui di padrini – fortunatamente – non ne ha. E anche questo testimonia che tra destra e sinistra a Monza c’è una bella differenza.

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