Una mia cara amica mi ha fatto notare che sul blog sono commentati soprattutto i post un po’ ombelicali, un po’ polemici, un po’ egoriferiti. Non me n’ero mai reso conto, ma oggi ho fatto un test. E ci sono cascati quasi tutti. E’ bastato il post vagamente ironico sul manifesto regionale del Pd e l’esca ha funzionato, soprattutto per quelli che tengono sotto controllo il sito quotidianamente, per vedere cosa dice quel luterano di Civati. In effetti, vince il gossip, il fatto personale, la polemica da quattro soldi. E i commenti, guarda caso, sono quasi tutti anonimi o pseudonimi. E più sono anomimi, più s’impancano, più ci danno dentro. Anche questo è il sintomo di qualcosa che non funziona nella nostra politica (e dicendo ‘nostra’ intendo anche ‘mia’, così i sepolcri imbiancati non si offendono). Del resto, durante la prima serata del Rovesciata tour sono stato accusato anche di ascoltare (non devo ascoltare, scusatemi). E – ne sono certo – tra qualche giorno qualcuno contesterà anche l’esistenza di questo blog. Perché avere un rapporto diretto con gli e-lettori? Perché esporsi al pubblico ludibrio? Perché dire quello che si pensa? Meglio stare chiusi in ufficio, imbullonati alla poltrona, allineati al proprio superiore. In saecula saeculorum.
P.S.: ovviamente, scherzo. Lo dico per i cacasenno anonimi, prima che commentino indignati. Continuerò a tenere questo blog, visitatissimo, e a girare per assemblee, affollate e utili. Soprattutto a me. Lascio ad altri la politica politicienne, quella delle segreterie, delle burocrazie e delle alchimie. Come dice Fabio Volo, voglio vivere così, col sole in fronte.

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