Domenico Inga è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Monza. Lele Petrucci, eletto la scorsa settimana, si è dimesso senza motivare la sua decisione, nemmeno in aula. Possiamo immaginare quali e quante pressioni abbia ricevuto per lasciare posto al presidente gradito ai vertici di Forza Italia. E possiamo soltanto chiederci perché i sei esponenti della maggioranza che una settimana fa hanno scritto Petrucci anziché Inga, oggi abbiano espresso il voto per quest’ultimo. Chissà cosa può essere successo: conoscendoli, direi che si è trattato di una vera e propria folgorazione. Di più non dico: lascio a voi il compito di indicare quale può essere la sconvolgente novità che ha fatto loro cambiare idea, nello spazio dei commenti. Quello che si è consumato oggi è il secondo fatto molto grave (per di più consecutivo) della stagione politica del Mariani-bis, che nasce nell’ambiguità, nella confusione e nel conflitto d’interessi. L’elezione di Inga – un nome curioso che fa segno all’assistente di Frankenstein jr. e al titolo di un thriller di Larsson – ne è il risultato più immediato. Altri presto seguiranno.
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