Sippor colpisce ancora: Cede sotto i lievi colpi di un sondaggio malorganizzato la solida struttura informatica messa in piedi dalla Regione Lombardia per la gestione di servizi, informazioni e comunicazioni al pubblico. Non è dato sapere se la colpa è di temibili hacker o di semplici navigatori in vena di burle: fatto sta che il sito www.premioperlapace.it, attraverso il quale la Regione Lombardia raccoglieva voti online su una rosa di candidati predisposti dalla apposita giuria, è stato oscurato perché, come spiega Formigoni in una comunicazione ufficiale, “sono state accertate diverse anomalie nella espressione delle preferenze, tali da non assicurare più la correttezza e la regolarità della preocedura di voto”. Immaginiamo, dal basso della nostra esperienza di webmaster autodidatti, che si sia trattato di un mero problema di impostazione delle pagine di raccolta dati, che un buon informatico avrebbe potuto risolvere in una mezzoretta. Ma la Giunta, e il molosso di Lombardia Informatica che la sorregge, ha tirato prontamente i remi in barca: “L’amministrazione regionale – si legge ancora nella delibera – ha deciso di non assegnare il Premio per la Pace on-line 2006”. E sì che il molosso conta 500 dipendenti e un capitale sociale di 7,4 milioni di euro. Sarebbe stato sufficiente proporre la riassegnazione del premio al primo studente universitario capace di risolvere le “anomalie registrate” nella procedura di sondaggio: di sicuro, la Regione più avanzata d’Italia, con tanto di occhi rivolti alla ricerca, ai giovani e al futuro, ci avrebbe fatto una figura migliore.

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