Qualche giorno fa il Consiglio regionale ha votato le modifiche alla Legge 26 in materia di rifiuti. Al centro della questione c’era la discarica di Inzago. Dai banchi della Giunta ci avevano spiegato che la discarica potrebbe diventare necessaria allorquando si dovessero verificare dei guasti negli impianti di smaltimento già esistenti e attivi a cui vengono conferiti i rifiuti della Provincia di Milano. Un appello alla responsabilità di cui tutti hanno tenuto conto al momento della votazione. Dopo qualche giorno siamo venuti a conoscenza di una curiosa coincidenza. In alcuni degli impianti in questione, infatti, si sono registrati incendi, che si configurano proprio come quei famosi guasti che rendono necessaria la discarica di Inzago, contro la quale ci siamo sempre opposti. E’ successo a Mediglia e a Sotto il Monte. Ci rifiutiamo di credere che ci sia un nesso di causalità, ma il sospetto crediamo debba essere fugato al più presto dalla Giunta. Per questo ci siamo appellati a Formigoni. Qui di seguito il comunicato stampa di tutta l’Unione.

“Incendi sospetti negli impianti rifiuti lombardi”. Interrogazione a Formigoni dell’Unione: “C’entra qualcosa con Inzago?”. Dopo gli incendi di “grave entità” che hanno interessato gli impianti di trattamento dei rifiuti di  Mediglia (Milano) e di Sotto il Monte (Bg), i Consiglieri dell’Unione della Commissione ambiente in Consiglio regionale hanno presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale Roberto Formigoni per sapere se “siano da escludere delle connessioni tra gli incendi e l’iter inerente l’autorizzazione della discarica di Inzago”. “Dopo il voto sulla legge rifiuti che ha escluso la possibilità che si possa aprire un nuovo impianto nel comune del milanese – spiegano i Consiglieri dell’Unione – i roghi ci sembrano sospetti, non vorremmo che nell’oscurità qualcuno stia tramando, direttamente o indirettamente, per creare ad arte un’emergenza che costringa la Provincia di Milano a dover ricorrere all’impianto di Inzago, discarica che né i cittadini e il Comune di Inzago, né tantomeno la Provincia ritengono necessario”. “Dalle visure camerali da noi condotte – aggiungono i Consiglieri – risulta che tutte le due società che possiedono gli impianti andati a fuoco di Mediglia e di Sotto il Monte e quella che ha in corso la procedura di autorizzazione integrata ambientale per ricevere dalla Regione l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto di Inzago, presentano una sovrapposizione di sedi, di ruoli dirigenti (presidenti e consiglieri di amministrazione) e di attività che le accomunano. Attendiamo una risposta urgente da Formigoni”.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti