Leggo ora che, alla luce della disponibilità di Paolo Corsini a candidarsi a segretario del Pd in vista delle elezioni regionali, si apre lo scenario politico lombardo. Corsini pone la propria candidatura in stretto collegamento con la scadenza del 2010: un modo intelligente per mettere sul tavolo un’altra questione che altrimenti affronteremmo soltanto a qualche settimana dal voto, così come nel 2005 (per poi dare la colpa al povero candidato prescelto in zona Cesarini). Mi colpisce perciò che qualcuno – abituato evidentemente ad altri schemi – non sia d’accordo e voglia separare le questioni. Da tempo, sostengo che ci dobbiamo preparare alla scadenza elettorale e dobbiamo quanto prima costruire un profilo e una leadership: il 14 ottobre è un momento decisivo in questo senso. Lo capiscono gli elettori e forse lo capirebbero anche i bambini. Certamente lo hanno capito Patrizia Toia e Filippo Penati, candidabilissimi alle prossime regionali. Il gioco si apre, e da uno scontato accordo tra segreterie si passa a un modello ricco di suggestioni e di spunti. Il Pd riserva sorprese. Avanti così. Per chi, come me, non appartiene a nessuna schiera, lista o gruppo di pressione, ma si accontenta di votare finalmente un bel centrosinistra, è l’ennesima buona notizia.
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