Ennesima modifica della legge urbanistica regionale, l’ormai famigerata legge 12. Non si parla, per una volta, di Monza, ma un emendamento della giunta regionale conferma le nostre preoccupazioni in campo ambientale, in attesa del famoso progetto di legge Cattaneo sulle autostrade-con-contorno e la nuova, tremenda legge sui parchi (con tanto di nomina regionale di direttore e presidente, secondo le prime indiscrezioni). L’emendamento alla 12 che vi sottopongo è quello che inserisce un articolo 13-bis alla legge del 2005. Se un comune della Lombardia ricade "in tutto o in parte" all’interno di un parco regionale e vuole adottare una variante al proprio strumento urbanistico in contraddizione con il piano territoriale del parco in questione, interviene la regione, commissariando eventualmente l’ente gestore del parco. I parchi se la dovranno vedere con la Parca regionale, la giunta che per definizione "taglia corto", si sostituisce all’ente e risponde al comune. In sessanta giorni è tutto finito e si può procedere con la variante (e con l’edificazione che nove volte su dieci essa porta con sè). Ecco il testo del dispositivo (vi chiederete a cosa servono i parchi, giunti a questo punto: non ho risposte da darvi): "Nel caso l’ente gestore del parco non adotti la proposta di variante […] entro trenta giorni dal suo ricevimento, la regione, su richiesta del comune, attiva apposita consultazione con il comune e l’ente gestore del parco al fine di raggiungere un’intesa. Nel caso l’intesa non si perfezioni entro trenta giorni dalla richiesta del comune, la regione, non oltre i successivi trenta giorni, può sostituirsi all’ente gestore del parco nell’adozione della variante al PTC del parco unicamente al fine di individuare le zone di interesse comunale proposte dal comune e di definirne gli indirizzi di attuazione".
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