Qualche giorno fa Yellow ha commentato così un mio post. Riporto le sue parole a cui mi associo senza aggiungere altro.
«E se cominciassimo rendendo il nuovo partito veramente acessibile a tutti eliminando, non solo le barriere architettoniche, ma sopratutto quelle mentali che ancora si respirano e riempiono gli spazi di quell’edificio? La diversità non è solo quella del diversamente abile, ma è anche quella che “marchia” ognuno di noi con la sua storia, le sue capacità ed i suoi limiti. Creiamo un luogo dove potersi confrontare sui mille risvolti della politica sociale orientata a sostenere, integrare, accogliere o bonificare ogni forma di scarto sociale. Ma questo potrà avvenire solo se, nel tempo, la cultura del diritto avrà avuto il sopravvento sul pietismo e la compassione».
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