Si parte da una data, il 24 marzo. La scena è un aeroporto, il volo, in ritardo, è in partenza per Barcellona. Uno scocciatore professionista si avvicina ad un uomo d’affari in viaggio. Lo tampina e, potremmo dire, lo seduce con una storia tanto inverosimile quanto veritiera. Sullo sfondo, tra i due personaggi, la presenza di una donna, Isabelle, che entrambi hanno amato, per sempre. Si tratta de La cosmetica del nemico di Amélie Nothomb, nella riduzione (ma il termine in questo caso è assolutamente improprio) di Corrado Accordino, in scena al Binario 7 fino a domenica 16 dicembre. Premesso che a me la Nothomb non è mai piaciuta del tutto – grandi intuizioni, strepitoso lavoro sulle parole, ma troppo artificio nello sviluppo della trama – la regia sa presentarla con un tratto molto deciso, facendo esplodere il dialogo nei suoi continui rovesciamenti e nel suo duplice e ambiguo flusso di coscienza. Il nemico interiore lo si incontra così, sull’ultimo binario della stazione, un giorno ‘qualsiasi’, ma solo apparentemente. Se potete, non perdetelo di vista.

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