Quando interrogavo all’università, c’era sempre un autore che gettava letteralmente nel panico gli studenti: sto parlando di Nicolas Malebranche (di cui Wikipedia riporta una scheda non proprio esaustiva). Il suo ‘occasionalismo’ pretende che ogni azione, ogni nesso di causalità, ogni evento a cui assistiamo o di cui siamo protagonisti in questa nostra vita terrena non sia altro che un’occasione, appunto, per il manifestarsi dell’intervento di Dio. La senatrice Binetti la pensa in modo del tutto simile: il dispositivo sugli omosessuali e contro l’omofobia non è stato votato perché conteneva un comma che lo rendeva inammissibile, proprio grazie all’intervento diretto di Dio (Binetti parla di Spirito Santo, ma ci siamo capiti). Per Binetti la precisazione non è necessaria: tutto è in Dio, ovviamente. Ora Binetti si dice disponibile ad una sostanziale modifica della 194 (in ragione, potremmo pensare, di una certa sopravvalutazione della res cogitans rispetto alla res extensa). Sarà strano, ma me l’aspettavo. Dopo l’affondo di Ferrara e l’apertura di Bondi (che per la verità non si capisce come possa rientrare, Bondi, nel disegno della creazione…), Binetti fa la sponda sul versante Pd. Mi auguro soltanto che rimanga un episodio isolato, il suo: proprio come quel Malebranche, di cui gli studenti non ricordano granché, preferendo, ove possibile, non parlarne e passare ad altro argomento.
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