Già il nome è improbabile. Si chiama Gelsia. E’ la famosa multiutility della Brianza. Attenzione agli anglicismi, lo dico spesso, portano solo guai e sfortuna. La nuova società è nata dalla fusione delle aziende municipalizzate di quattro importanti comuni della nostra provincia, tre di centrodestra e uno di centrosinistra. L’hanno voluta a tutti i costi e sono incappati in un errore che ha dell’incredibile: i soci hanno preso a modello per lo statuto della nuova società quello di una delle società che confluivano nel nuovo soggetto, la AeB di Seregno. Solo che nel «copia e incolla» hanno lasciato AEB come responsabile del coordinamento e della gestione della società. Proprio così: avrebbero dovuto sostituire la sigla AeB con il nuovo nome, Gelsia, insomma, ma hanno lasciato AEB. Sul serio. E adesso AeB controlla la società nella quale doveva confluire. Viene in mente una famosa battuta di Woody Allen in Crimini e misfatti: «nella lettera mi sono ispirato dichiaratamente a James Joyce… ti avranno stupito tutti quei riferimenti a Dublino…». Gelsia, la multiutility della Brianza dell’Ovest (o, forse, del West), è nata più o meno così.
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