Prosegue la campagna del comandante Marcello Saponaro per chiedere le dimissioni dell’assessore regionale Pagnoncelli, che non ha ancora risposto all’interpellanza sul piano cave di Bergamo presentata dall’Unione. Nel frattempo, l’assessore Ponzoni, collega di Pagnoncelli, risponde piccato alle mie osservazioni circa il suo personale conflitto, quello tra assessore regionale che finanzia la Sias e quello di consigliere di amministrazione della Sias, finanziata dall’assessore regionale. Nel caso, non si tratta di omonimia: entrambi, assessore e consigliere, sono la stessa persona, come già nel caso di Pagnoncelli. Rilevavo una questione di opportunità e in modo molto garbato: Ponzoni risponde che le mie sono polemiche "strumentali" e si dice "orgoglioso" di aver messo a disposizione 300.000 euro (che potrebbero diventare più di un milione e mezzo) per finanziare la messa in regola e in sicurezza dell’autodromo di Monza (gestito da Sias) perché possa ospitare un centro di guida sicura. Ovviamente, nella replica non trovate alcuna spiegazione circa il motivo per cui è stato scelto proprio il circuito monzese, che tra l’altro così com’è non può ospitare il centro di guida sicura, perché deve essere attrezzato per rispondere ai criteri regionali che lo stesso Ponzoni ha stabilito con precedente delibera. Ponzoni dice che non prende alcun gettone: infatti, non intendevo assolutamente "fare i conti in tasca" all’assessore, limitandomi piuttosto a muovere un’osservazione di carattere squisitamente politico. Osservazione che, come già nel caso di Pagnoncelli, cade nel vuoto. Bello lavorare così, soprattutto se, come nota Ponzoni, si tratta di "argomenti così importanti" come la sicurezza stradale, per cui abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare (ho scritto a collaborare, non a ricevere risposte fuori luogo, che prescindono dal merito delle questioni).

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