Il Partito popolare spagnolo sta cercando di ripetere il capolavoro di quattro anni fa, perdendo per la seconda volta consecutiva le elezioni politiche. Dietro Mariano Rajoy, presidente e candidato premier, non troviamo più i soliti Acebes e Zaplana (nel caso evitate l’espressione ‘colonnelli’: i due potrebbero appassionarsi). No, ora hay una nueva estrella, e la nuova stella si chiama Manuel Pizarro. Presidente di Endesa, uomo che si è fatto da solo (un altro), destro che più a destra Franco si preoccuperebbe, diventerebbe ministro dell’economia in caso di vittoria di Rajoy. Turbonazionalista dai riflessi centralisti che più centralista Franco si offenderebbe, Pizarro ha spiegato ieri un bel po’ di cose, nel corso di un mitin del suo partito. Tra le perle, l’accusa a tutti i governi precedenti, compreso quello di Aznar, di aver finanziato troppo le rinnovabili, potenziando l’eolico (che in Spagna è pasato da 211 megawatt a 8155, con una crescita del 3764% in meno di dieci anni). Pizarro dice: costano troppo, queste maledette rinnovabili, e l’inflazione corre. Giusto. Zapatero, vinci, per favore.

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