Obama e lo Stato dell’Unione: dura, precisa e chiarissima risposta a George W. In molti mi chiedono perché seguo Obama, quando dovrei occuparmi di Formigoni. La domanda è legittima. Risponderò così: perché viviamo in «un mondo grande e terribile» (Gramsci) e la vittoria di Obama riguarda i cittadini di Casatenovo o di Stezzano, le aziende di Broni o di Gallarate e la vita delle nostre comunità (financo quelle ‘montane’) molto più di quanto pensiamo. E perché – parafrasando Obama – non possiamo permetterci («we can’t afford») altri anni di politiche pericolose e sbagliate.

«Because the American people [but the Italian people too] can’t afford another four years without health care, decent wages, or an end to this war. The woman who’s going to college and working the night shift to pay her sister’s medical bills can’t afford to wait. The Maytag workers who are now competing with their teenagers for $7 an hour jobs at Wall Mart can’t afford to wait. And the woman who told me she hasn’t been able to breathe since her nephew left for Iraq can’t afford to wait».

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