Una campagna elettorale in sei parole
(a me è piaciuto, Veltroni a Spello)
Scenario perfetto. Tono appropriato. Messaggio chiaro: si vince, per cambiare la politica, non “per vincere”, non “per battere l’avversario”. Ottimo (e ottimo perché attesissimo) l’annuncio del programma per la prossima settimana, ‘breve’ e ‘lieve’ come Veltroni immagina l’Italia (e viene in mente il romanzo in sei parole di Ernest Hemingway). Il format funziona, come funziona il grand tour nelle 120 province che inizierà nelle prossime ore. Serve forse ancora un po’ di grinta e a me personalmente la versione italiana di «Yes we can» non piace molto (era meglio un «Sì, si può», tronco ed efficace: il «Si può fare» è un po’ incerto). Comunque, siamo partiti: giochiamo all’attacco per la prima volta nella storia recente della sinistra italiana. E questo è (quasi) tutto quello che conta in una campagna elettorale.
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