Propongo anch’io la mia personale moratoria: vi prego di non chiedermi più se sono candidato. Lo stanno facendo tutti, a ogni ora del giorno e della notte. Chi in buona fede, chi perché ha visto la foto sul giornale, chi perché gliene ha parlato il tale del nazionale, chi perché ci spera, chi per capire "dove voglio arrivare", chi per dileggiarmi (succede anche questo). Ora, ho già spiegato anche in questa sede che non sono candidato semplicemente perché nessuno vuole candidarmi da nessuna parte e non essendomi mai autocandidato a far nulla – anzi, vivendo con una certa qual ritrosia questi appuntamenti – la vedo difficile. A Roma ci sono stato per il weekend e ci torno appena posso: altri avranno altre incombenze. Faccio perciò una profezia serena e pacifica: saranno molti i giovani nelle liste lombarde (meno male), ma non ci sarà il vostro affezionatissimo, perché gli altri sono ritenuti migliori, e non c’è nelle mie parole alcuna nota di risentimento o di maldicenza nei confronti di alcuno. Semplicemente ho indossato il costumino che mi rende invisibile e, dopo essere stato ‘zincato’ nell’ufficio da cui vi scrivo per le tante ragioni che i frequentatori del blog conoscono perfettamente, non mi aspetto nulla, né chiedo alcunché. Ricordo solo che l’anello di Gige, quello che rende appunto invisibili, può avere conseguenze nefaste (sorrido, pensando al secondo libro della Repubblica di Platone, che sicuramente i nostri dirigenti hanno tra le loro letture preferite). E registro che il sistema politico è letteralmente bloccato da questa querelle sui nomi, che trovo stucchevole e che non ci fa discutere di altro. Se volete fare cosa utile (come il voto per il Pd), vi prego di uscire di casa, di aprire il vostro banchetto e di dar via tutto il materiale che avete nel circolo, perché siamo già in campagna elettorale. E tutto il resto è noia. Assoluta. Da cui voglio scappare, perché sono felice di fare quello che faccio, e non mi lascio rovinare la vita da queste cose, che hanno un unico senso: quello di farci perdere tanto tempo e, se andiamo avanti così, anche le elezioni. E non possiamo permettercelo per nessun motivo al mondo.

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