E se poi finisce che a Formigoni non danno niente di ‘buono’, né la presidenza del Senato, né un ministero di peso (tipo la Farnesina, che gli piace tanto), che cosa succederà? Tornerà a casa, come già nel 2006, o rimarrà comunque a Roma, magari a fare il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama? E se finisce che – contro tutti i sondaggi e i menagramo di ogni schieramento – vince Veltroni? E se tutte le dichiarazioni di questi giorni, in cui Formigoni si dice possibilista e ricorda l’importanza del suo ruolo, nascondessero proprio questa preoccupazione?
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