Viene in mente Caos calmo e gli elenchi che Veronesi ci propone in quel romanzo. E allora ecco le cose che so del Nord e che credo di avere capito dopo la prima giornata di viaggio lungo la A4 (Marta cita Davide Guadagni che ricorda il Soldati in barca sul Po: se il paragone non fosse un po’ esagerato, sarebbe azzeccato, almeno dal punto di vista geografico). Le ‘cose’ sono: la ricchezza della provincia, da riscoprire; la questione fiscale, associata però ad una grande attenzione per la formazione e per una professionalità da spendere sul mercato; la voglia di investire nella propria azienda e, più in generale, nel proprio lavoro e la conseguente richiesta di una politica che lo capisca (una buona volta); la paura di non essere compresi o, peggio, fraintesi e comunque di non essere tutelati, che si sente in chi ha un’impresa familiare, o fa l’artigiano o il microimprenditore che attende mesi prima di essere pagato e si sente vittima di una burocrazia da mandarini; la necessità di finire le opere iniziate, di fare le infrastrutture promesse, anche quando si tratta di autostrade telematiche; il tempo, da dedicare al lavoro "ma anche" a se stessi, e da non buttare via. L’elenco domani diventerà più lungo. E magari si modificherà. Ma l’impianto è questo e vale la pena che la politica se ne occupi. Con chiarezza e semplicità. Perché "qui da noi" la si capisce sempre meno.

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