Sarà perché l’ho intravista mentre ero ad un’iniziativa elettorale, ma la partita della Juventus con il Palermo mi ha fatto pensare. Sotto di due gol, la Juventus si affida – come le accade da quasi vent’anni – ad Alessandro Del Piero (quello che era finito, per capirci), che ne fa due, di sinistro. Il secondo "di rapina", il primo di straordinaria fattura, con un grande controllo, la finta per scartare il difensore, e un colpo preciso, da biliardo. Due a due, fuoricasa, una rimonta perfetta. Fosse entrata la punizione che si è stampata sul palo, Alex avrebbe fatto tripletta e la Juventus preso i tre punti. E, invece, quando tutto sembrava essere già finito, è arrivato un tiro da quaranta metri, sotto la traversa, e ha vinto il Palermo. Siccome credo da sempre in uno strano parallelismo tra le vicende di Alex e quelle mie personali (e della politica, in questo caso), non vorrei che dopo la rimonta ci fosse la doccia fredda. L’ho detto. Però poi ho pensato che a loro un tiro da quaranta metri non gli viene mica. Anzi. Se vanno avanti ad autogol fino a domenica, lo scudetto, sulla maglia, ce lo mettiamo noi.
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