Dopo l’iter più pazzo (e vergognoso) del mondo, il piano cave di Bergamo è giunto ieri in aula. L’assessore Pagnoncelli, sospettato da più parti di avere un bel conflitto di interessi, ha annunciato che il piano verrà rinviato, perché non ieri non era stato raggiunto alcun accordo tra le forze di maggioranza. Mi associo alle parole del collega e comandante Marcello Saponaro, che ha commentato così. A dicembre, l’assessore alle cave era stato costretto a rinviare il testo in Commissione (qui la cronaca di quella seduta rocambolesca). Due erano soprattutto gli ambiti di escavazione, così si chiamano, sui quali si era consumato lo scontro: Calcinate e Caravaggio (qui per ulteriori informazioni: a chi fosse interessato posso anche inviare le foto, perché sono stato là, una domenica del novembre del 2006). Pagnoncelli, però, nell’ultimo passaggio tra Consiglio e Commissione, ha pensato bene di aggiungere un altro ambito di escavazione presso il Comune di Calcio (un nome, un destino).  Karl Popper diceva che bisogna sposarsi con i problemi e fare tanti problemini. L’assessore alle cave, incurante delle conseguenze, prosegue sulla sua strada e le cave, anziché diminuire, aumentano ad ogni giro di giostra istituzionale. La maggioranza, da tempo, non lo segue più. Come dice un detto orobico: quando tocchi il fondo, non è finita. Puoi sempre iniziare a cavare.

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