Ci sono o ci fanno?
Alfredo Viganò mi ha inviato un reportage dal Consiglio comunale di ieri, in cui si è discusso molto di urbanistica, dopo le note comparse sul Cittadino di qualche giorno fa. Viganò parla, a ragione, di «una visione tra il serio, l’apocalittico e il fanta-urbanistico della città, con “torri” di trenta piani, servizi di fantasia sparsi senza logica urbanistica e non rispondenti a fabbisogni accertati, e in sostanza la moltiplicazione dei volumi anche residenziali e di altro, l’occupazione massiccia delle aree agricole rimaste, la concentrazione di volumetrie di difficile controllo anche sulle aree dismesse oltre che libere […]. Una visione dissociata della città, come se non avesse storia, valori urbani, economia, cultura e socialità propria». Il sindaco dice di non saperne nulla. Romani, dal canto suo, parla di proposte fatte per sognare. Evidentemente gli tocca spesso di sognare metri cubi. La domanda è sempre la solita: ci sono o ci fanno?
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