Segue dal post precedente. Qualche settimana prima di partire, è stato pubblicato il piano per la sicurezza del Pd lombardo. C’era tutto quello che doveva esserci dal punto di vista ‘sicuritario’, a cominciare dalle discutibilissime ronde democratiche (che non mi piacciono per niente e che mi pare rappresentino un limpido ossimoro). Quello che mancava e manca e non solo in Lombardia e non da oggi, è una proposta del Pd per l’intercultura. E viaggiando per l’Europa ci si rende conto che questo è uno degli elementi di ritardo più evidente del nostro Paese rispetto agli altri omologhi europei. Così succede anche a Milano, se ci pensate. Altrove la diversità è ricchezza, da noi si mandano gli islamici a pregare al Pala Sharp e i bambini rom a lasciare l’impronta. Non ricordo grandi iniziative culturali, né nostre significative battaglie, se non qualche proposta di Pierfrancesco Majorino, capogruppo a Palazzo Marino, riguardo a questo tema. Credo proprio che il 2008, anno europeo del dialogo interculturale, vada celebrato. Anche in Italia, anche in Lombardia. Credo sia molto importante, forse decisivo, anche per costruire la famosa identità del Pd, l’unico argomento che sembra appassionare i nostri leader nazionali. Beati loro.
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