Gelmini spiega agli studenti padani che "non parliamo di classi-ponte, ma di una verifica di conoscenza della lingua italiana. E, poi, di corsi che permettano agli studenti stranieri di mettersi al passo con i loro coetanei e di sentirsi cittadini a tutti gli effetti" (cfr. Il Giorno, pp. 4-5). Peccato che la mozione votata alla Camera dica un’altra cosa. Peccato che la posizione di Gelmini – lezioni integrative di italiano, non classi separate o classi-ponte o tutte le cose che ci siamo sentiti ripetere in questi giorni – sia quella del Pd, non quella della Lega e dei gruppi della destra. Peccato che non si capisce, nello schema gelminiano, chi farà da insegnante di sostegno e da mediatore culturale. Peccato.
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