Non ho mai detto quelle parole, non le ho mai pronunciate, sono state male interpretate, i giornali e le tv (le tv?!) le hanno fraintese e strumentalizzate. Certo. Va sempre così. Intanto però le frasi che poi si smentiscono, prima si pronunciano, poi si vede l’effetto che fanno, e solo in un terzo momento si decide se ritirarle o se confermarle. Un modo di fare irresponsabile, tipico di una certa politica. Il risultato è che tutto finisce in chiacchiera e che nessuno risponde più delle cose che dice. L’unico problema è avvisare tutti i propri collaboratori e fare in modo che tutti capiscano il trucco. Evidentemente non erano stati informati, questa volta, rispetto alla retromarcia di B sulle forze dell’ordine nelle scuole e nelle università, né Brunetta (che stamattina su Libero tuonava: quelli che protestano sono "bamboccioni e ignoranti" e consigliava ai dirigenti scolastici di "chiamare la polizia per garantire il diritto ad andare a lezione o al lavoro"), né Gelmini che oggi, in Senato, ha parlato di “campagna terroristica” (solo?). Bisogna avvisarli, prima, altrimenti rimangono scoperti. Che tristezza e che vergogna.
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