Sapete che c’è? Che mi va di difendere Walter e la sua idea di organizzare una serata (un sabato sera, per la precisione) per invitare i suoi ‘amici’ di Facebook a conoscersi e a parlare con lui. Non ne posso più di chi si impanca a arbiter elegantiarum, dopo aver passato tutta la giornata ad aggiornare il proprio profilo su Facebook con banalità e foto e giochini. Leggevo ieri l’altro su Europa un fondo indimenticabile, in cui si motivava la totale inopportunità della festa organizzata da Veltroni, ieri sera a Roma, perché insomma ci sono cose più importanti di cose del genere, definite, nelle ultime righe dell’articolo, «moderni risotti da Vespa» (ma si può?). Come se Veltroni passasse tutto il giorno su Facebook, a mandare commenti sulla Roma, a taggare persone nelle foto e a rispondere alle amiche (il direttore di Europa ne sa qualcosa?). Veltroni ha pensato che Facebook fosse uno strumento utile per entrare in contatto con le persone, e soprattutto con i più giovani e, tra le tante altre cose, ha proposto – sollecitato dai ragazzi del suo staff – di vedersi una sera in un locale di Roma: un’occasione per conoscere i suoi ‘amici’ virtuali, molti giovani, tutti democratici. Sai che scandalo! L’avesse fatto Obama, sarebbe stata un’iniziativa geniale, siccome l’ha proposta Veltroni, qualcuno ha pensato, come sempre, di storcere il naso a prescindere. Meglio una politica boriosa, sussiegosa e moralista. Meglio leader che non si confrontano, che la sanno più lunga degli altri, e che si preoccupano dell’ironia dei giornali. Ieri sera chi con me c’è stato, ha trovato un clima conviviale, molta serenità, e ha parlato con il segretario nazionale del Pd. In modo informale. E franco. Della situazione politica attuale (come si diceva una volta, quando la politica si faceva solo in sezione), del Pd e, anche, di Facebook e della rete (da tenere «libera», lontano dai famosi controlli che tanto piacciono a qualcuno). E sui giornali, il giorno dopo, ha trovato molta curiosità. E poca ironia: a quella aveva già pensato Europa, tra una chat e l’altra. P.S.: con Walter ci siamo detti che lo aiuteremo ad organizzare un appuntamento analogo a Milano. Con una causa di solidarietà e un tema da sviluppare. Insieme. Proprio come su Facebook.
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