Credo che oggi si debba tutti andare in edicola a comprare l’Unità. Ci sono le lettere dei lettori al direttore, per capire dove andrà questo Pd, e si respira un’area di comunità, di dignità ferita e di voglia di cambiare. In molti ieri, con qualche insulto di troppo, mi hanno spinto a confondermi tra i lettori, e anche io ho scritto una lettera a Babbo Natale, che il giornale pubblica nella pagina dedicata alla corrispondenza sulla crisi del Pd. La riporto qui di seguito. Il genere letterario è quello del cuore-oltre-l’ostacolo, me ne rendo conto, ma dobbiamo avere il coraggio di saltare. Ce l’avranno domani i membri della direzione nazionale? Ci sarà quello scatto d’orgoglio che chiedono tutti? Ci sarà qualcosa dietro le parole «ricambio», «innovazione», «futuro»? Me lo auguro tanto.

Cara Concita,
ti scrivo una letterina a Mamma Natale anch’io. Vorrei che qualcuno dicesse che è ora di investire sul Pd. No, non sono sotto l’effetto di sostanze psicotrope. E’ tempo di investire sul progetto del Pd, di fare le cose che avevamo promesso, di dare corso all’iniziativa politica. Per dirla con il linguaggio delle borse, tristemente attuale, stiamo andando talmente male che tra un po’ fermano le contrattazioni del nostro ‘titolo’ per eccesso di ribasso. Ed è ora che si deve ‘comprare’. E’ venuto il momento di iscriversi al Pd, di far sentire la voce di una base che con le primarie abbiamo reso diffusa, di rendere protagonisti i bravi amministratori (quelli perbene, che sono tantissimi e che inevitabilmente si sentono sotto attacco in queste ore, per colpe di altri) e i nostri militanti. Di creare occasioni di incontro tra i nostri dirigenti nazionali e i circoli, perché per una volta sia la Montagna a venire a trovare Maometto. Di costruire un percorso verso le elezioni di giugno che guardi più al nostro profilo e alle nostre candidature – nel senso delle persone, ma soprattutto dei contenuti – che alle alleanze e alle questioni iperpoliticiste che, ti assicuro, interessano a pochi, per non dire a nessuno. C’è l’Europa, e abbiamo molto da fare, a cominciare dalle questioni strategiche: la crisi economica, la partita ambientale, la società e le sue trasformazioni. Di questo, soprattutto di questo, dobbiamo parlare. Il tuo giornale lo fa, dovrebbe farlo anche il Pd e la politica del centrosinistra italiano. E bisogna puntare sul futuro, anche perché il passato, non quello ‘antico’, quello dei valori, a cui siamo tutti legati, ma quello ‘prossimo’, delle divisioni e delle contraddizioni, ci sta alienando. Allontanando da noi stessi e da quello che siamo e che potremmo essere. Sarà perché è Natale, ma bisogna invertire gli elettrodi, per dirla con Frankenstein Jr. e accendere una grande luminaria. Per far luce su quello che è successo, la cui gravità ci deve allarmare, e per illuminare la politica italiana, scivolata ai minimi storici. Rovesciamo lo schema, come si fa con le calze della Befana. Dentro c’è qualcosa di nuovo e forse un regalo per tutti noi. Perché una cosa è certa: il 2009 per il Pd o sarà un anno di scommesse, o non sarà. Grazie per l’attenzione,
giuseppe

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