Ne avevo parlato qui. A quanto pare non mi ero sbagliato di molto: Fassino e probabilmente Cofferati in pista, Bassolino pure (anche se la sua candidatura è «in forte ribasso», maddai!), Bettini confermato, forse Domenici. Non si sa che fine farà Rivera (e non è una metafora calcistica). Non so, ma il Pd non potrebbe “rompere lo schema” e candidare un gruppo profondamente rinnovato? Non sarebbe una scommessa intelligente anche dal punto di vista elettorale? Conosco la (solita) obiezione: i big sono noti al grande pubblico e prendono tante preferenze. In passato, però, abbiamo dimostrato che anche gli sconosciuti possono provarci e ottenere grandi risultati. E forse prendere qualche preferenza anche al di fuori del nostro tradizionale elettorato (cosa che ai big riesce molto difficile, se è vero come è vero che sono proprio i big ad avere portato il Pd ai dati di cui parlano i sondaggi). Franceschini sembra condividere solo in parte questo ragionamento, mentre una forte carica di innovazione potrebbe essere una carta decisiva per il Pd. Speriamo che qualcuno, in direzione nazionale, lo dica e trovi un po’ di consenso. P.S.: interessante la proposta di MarcoB, tra i commenti: i capilista li scelga il segretario, ai posti sul podio pensiamo noi. Niente male.

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