Mi chiama ieri notte trafelato Al e mi dice: guarda che ci sono un sacco di voti in fuga verso IdV, Sinistra e Libertà, Radicali. Persone che avevano votato Veltroni che dicono che non voteranno più il Pd. La penso così: ai legalitari di Di Pietro, vorrei dire che nel Nord Ovest c’è un candidato che si è battuto per la trasparenza e la "questione morale" da sempre, e si chiama Scalfarotto. Ai ‘sinistri’ e per certi versi anche ai radicali, ricordo che c’è una figura laica e progressista nelle liste del Pd nel nostro collegio, e si chiama Scalfarotto. Agli astensionisti, mi sono già appellato, chiedendo che il Pd lo votino proprio perché certe cose del Pd possono migliorare e le preferenze possono contribuire a mandare un messaggio chiaro (vedi i casi di Serracchiani e, ancora, Scalfarotto). E non ho ancora usato l’odioso argomento del voto utile che pure, però, esiste. Perché, a parte Di Pietro, gli altri difficilmente supereranno il 4%, e mi chiedo cosa sia più intelligente fare. Perché quello per Ivan non è soltanto un voto utile, è un voto dilettevole. In cui riconoscersi, in cui confidare. Caro Al, rispondi ai tuoi amici che la soluzione c’è. Si chiama Ivan e si scrive Scalfarotto.
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