Ore 1.47. Il liveblogger stacca. I dati sono più o meno quelli che sapete. Il Pd si salva, anche se perde tra il 6 e il 7% rispetto allo scorso anno. Di Pietro raddoppia (o quasi) i suoi voti. Cresce ancora la Lega, mentre il Pdl cala di qualche punto, in virtù di un pessimo risultato in Sicilia (soprattutto). L’Udc rimane ferma al palo, così come le Sinistre, che non sembrano riuscire a superare il 4%. In Europa, pessimo risultato per tutte le forze socialiste ‘classiche’. Il Pd è andato meglio di loro (per dire). Franceschini dichiarerà domani e, molto probabilmente, penserà di continuare a fare il segretario del partito. Ottimo risultato di Debora, Ivan corre. Nella notte sapremo. Un saluto a tutti. Domani ci sono i dati delle Amministrative. E sarà dura.
Ore 01.26. Per seguire i dati di Ivan: Torino e Milano. Buone notizie dalla Brianza, per lui.
Ore 01.23. Mollica va a letto, meno infelice del previsto.
Ore 00.54. Ancora proiezioni Rai: Pdl 35, Pd 26,8%. «Il dato sembrerebbe assestarsi», il margine di errore scende all’1%.
Ore 00.51. Nel frattempo, a qualche isolato di distanza, le proiezioni dicono che Debora ce la farà, come il vostro affezionatissimo ha sempre sostenuto.
Ore 00.43. Si confermano le proiezioni: Pdl sempre al 35, Pd sempre al 27,2%. Poteva andare peggio.
Ore 00.29. Pochissime preferenze espresse. Un dato uniforme.
Ore 00.26. Terza proiezione: Pdl fermo al 35%, Pd al 27,2%. Sempre meglio. Speriamo. Nel frattempo, Mollica si abbatte illustrando il dato di Curiglia Monteviasco.
Ore 00.17. Primo commento: con i dati che abbiamo, «non vogliamo una nuova Unione, ma un nuovo Pd», per dirla con uno slogan. Un punto di riferimento più riconoscibile, più autorevole e credibile come forza di opposizione, più capace di parlare al Paese. Guardando all’Europa, in generale, la soluzione socialdemocratica classica non pare funzionare. Il paradosso è che
Ore 00.10. «Se il dato fosse confermato» (e mi sbilancio anch’io): Ivan ce la farebbe.
Ore 23.58. Secondo giro di proiezioni Rai. 12% del campione. 35% Pdl; 26,8 Pd; 9,6 Lega; 8,3 IdV; 6,4 Udc. Margine di errore ancora del 2% (in più o in meno).
Ore 23.49. Un mese fa davo questi dati. Sono più precisi degli exit poll, a quanto pare.
Ore 23.45. Mattia dice che sembra A beautiful Mind, con tutti questi numeri a caso, tutti diversi tra loro. La novità è che B non dovrebbe superare il 38%, ma la Lega spopola. Il Pd sta intorno al 27%, crescono i dati della sinistra radicale e Di Pietro va fortissimo. Aspettiamo, però, perché non si capisce un accidenti.
Ore 23.42. Forse cambia qualcosa. Attenzione. Forse il Pdl va peggio del previsto.
Ore 23.39. Confermato il successo dei Pirati in Svezia. Superano il 7%. All’arrembaggio.
Ore 23.36. Qualcuno mi vuole spiegare perché B vota al Lorenteggio?
Ore 23.35. Iniziamo con il tormentone: «se il dato fosse confermato». Solo che non sarà confermato. Vogliamo aspettare un attimo, prima di dare i numeri?
Ore 23.30. Finalmente Rai3. Le proiezioni della “rete amica” danno il Pdl al 35% e il Pd al 26%. Certo, come no? Fortunatamente si precisa che trattasi del 5% del campione (cioè, sono dati che non valgono niente). Gli exit poll delle altre reti, nel frattempo, hanno ancora forchette di quattro punti. Così, sono buoni tutti.
Ore 23.26. Su La7 ci si chiede come sia vestito Piroso, che cosa sia successo a Liguori e perché Telese parli di «chiappette».
Ore 23.21. Franceschini c’è e convoca la direzione del partito per il 26 giugno. Secondo me si candida alla segreteria (exit poll ma Franceschini rimane, insomma).
Ore 23.18. Mentre Vespa celebra la vittoria del Pp in Ispagna (siamo a questo punto), a me viene in mente una celebre aria.
Ore 23.10. Arriva Vespa che saluta la vittoria del centrodestra ovunque, anche in Groenlandia. Con il caffè, arriva però anche un dato buono per il Pd. Si parla del 27,5%. Proviene da Digis per Sky. Speriamo.

Ore 22.58. Faccio una pausa. Democratica.
Ore 22.55. Mattia sostiene che ora, a proposito della famosa questione della collocazione europea, sarà il PSE a chiedere di entrare nel PD. Geniale.
Ore 22.53. Interessante il dato sull’affluenza, soprattutto per capire come andranno le Amministrative.
Ore 22.50. Fichi d’India e Cesaroni. La tv italiana segue così le elezioni. E ho detto tutto.
Ore 22.44. In Francia, a fronte del crollo dei socialisti, straordinario risultato per la lista verde di Daniel Cohn-Bendit. Ha il doppio cognome, ma non è Pecoraro Scanio.
Ore 22.41. Nel frattempo, sotto i Portici
Ore 22.38. I dati di Termometro politico in home sulla Stampa: insieme ai complimenti, l’augurio è che si siano sbagliati.
Ore 22.33. Mattia consiglia Neffa. Ha ragione. Nel frattempo, viene da pensare che forse ispirarsi al PSE come unica e decisiva soluzione ai nostri problemi non sia proprio vincentissima, come idea.
Ore 22.29. Repubblica.tv è già saltata. Del resto, è l’unico organo di informazione che fa la diretta su queste elezioni. Provate ad accendere la tv ‘tradizionale’… dal Pdl al Pdm (nel senso di Paese di m…).
Ore 22.27. Anche in Spagna calano i socialisti. Tu quoque, Zapatero? (controllare qui: il Pp batte il Psoe, anche se con un vantaggio minore rispetto a quello indicato dai sondaggi delle ultime ore).
Ore 22.25. Conviene aspettare, che si diventa matti.
Ore 22.23. Mollica segnala che ci sono dati più buoni per il Pd, addirittura al 28%. Li dà Coesis research. In compenso gli instant di Termometro politico ci danno al 26 (al massimo). Boh.
Ore 22.17. Siamo partiti. Al computer anche Andrea e Mattia. Ne vedremo delle pessime, ma anche no. Il primo dato: B, nonostante Noemi (anzi, grazie a Noemi) raggiunge e supera il 40%. La Lega e Di Pietro crescono. Il Pd perde almeno 6 punti rispetto al 2008, ma rischia di essere la componente più importante del neonato gruppo di socialisti e democratici. Per dire come siamo combinati.

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