Oggi la Stampa di Torino esce con un articolo curioso. Il quotidiano torinese, che non si è mai e poi mai occupato dei Piombini perché "non c’era la notizia", pubblica un pezzo a tutta pagina su Debora Serracchiani che lancia il Lingotto e se stessa come candidata segretaria. All’interno (come già ieri: repetita iuvant, evidentemente) sono indicati i leader, una veltroniana, l’altro prodiano, di una corrente che si sarebbe costituita a questo scopo. Essendo l’idea del Lingotto una piccola e modestissima creatura del vostro affezionatissimo, mi sento di precisare che è tutto palesemente fuori fuoco. Quanto ai ticket per la segreteria di cui si parla, su tutti i giornali, a me fanno riderissimo. Serracchiani è indicata come vice di Franceschini, su proposta di Veltroni, con D’Alema presidente (sul Corriere), ma lo stesso D’Alema è anche candidato segretario su Repubblica, eventualmente al posto di Bersani, il quale, per ora, è senza ticket, ma rimane il candidato vero (anche se sempre più appannato). Fassino è pronto a entrare in tutte le soluzioni possibili e immaginabili (il modello organizzativo è quello della Fiera dell’Est, in ogni senso). Per parte mia, posso contare sul Gorilla del Crodino, l’unico vice di cui mi possa davvero fidare. Per il resto, ho un’idea della politica un po’ diversa da questo perenne gossip pieno di imprecisioni, di illazioni e di cose che allontanano gli elettori dal nostro partito. Chissà quando la capiranno (risponditore automatico: mai).
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